Un po’ di storia… la frana del Sabino

La sera del 27 novembre 2003 un incidente coinvolgeva l’elettrotreno ET008 “Cortina”. Ecco cosa successe.

Venerdì 27 novembre 2003, il treno n. 32 partiva dalla stazione di Trento alle ore 20.06. Giunto in prossimità dell’imbocco della galleria Sabino II, circa alla progressiva km 29+800, il macchinista trovò il binario ingombro da una frana, composta da materiale sabbioso – ghiaioso, che lentamente scendeva da monte; la prontezza della frenatura non evitò al convoglio di investire il materiale, provocando il sollevamento del primo carrello, senza fortunatamente causare altri danni (solo il vetro di un fanale di testa rotto).

Non si verificarono danni alle persone; i viaggiatori furono fatti scendere dal treno e accompagnati, dal personale di bordo, lungo una stradina forestale, sulla vicina strada statale distante alcune centinaia di metri dalla zona in cui il treno si era fermato per effetto della frana.

Nel frattempo. il materiale terroso continuava a scendere. seppellendo letteralmente la parte anteriore del convoglio fin quasi al raggiungimento dell’imperiale.

La frana era stata causata dai lavori di bonifica, in corso di esecuzione nel sovrastante terreno e non ancora completati, che avevano portato ad una situazione critica di scorrimento concentrato e che, in maniera progressiva ed in brevissimo tempo, avevano prodotto un significativo solco di erosione, con conseguente formazione di una colata che spingeva verso valle il materiale sabbioso ghiaioso interessato dal fenomeno.

Il binario risultava ingombro, alla fine, con circa 1.000 m3 di materiale proveniente da monte. Si rendeva quindi necessario lo sgombero del materiale con l’ausilio di escavatori ed anche a mano al fine di liberare sia la sede ferroviaria sia il materiale rotabile, rimasto sommerso fin quasi all’imperiale dai detriti; successivamente il treno veniva riportato sul binario e da qui all’officina di Trento per i necessari controlli e le riparazioni.

Limite della frana ghiaiosa scesa sulla linea ferroviaria

Materiale ghiaioso infilatosi sotto il carrello anteriore dell’elettrotreno

Si libera dalla ghiaia la sede ferroviaria prima di riposizionare il carrello dell’elettrotreno

 

Immediatamente a monte della sede ferroviaria ed a ridosso della stessa (all’imbocco lato Trento della galleria) veniva realizzata una barriera di contenimento con manufatti prefabbricati in calcestruzzo e terra, in modo da costituire un paramento a protezione della ferrovia nel caso di eventuale ulteriore materiale proveniente dalla zona in erosione.

La tratta ferroviaria veniva infine riaperta all’esercizio a partire dalla mattina del 2 dicembre 2003.

Testo a cura di Fulvio Bassetti

Foto Archivio Trento – Malé

L’esposizione

Benvenuti al museo che racconta la storia del trasporto pubblico in Trentino e delle società che hanno dato vita a Trentino Trasporti.



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